Le strutture archeologiche sono quelle emerse dal febbraio 2014, in un cantiere che si estende a monte e a valle del ponte ferroviario. Gli scavi hanno portato alla luce un gran numero di oggetti femminili: una cinquantina tra spatole e spilloni in osso e in avorio, cucchiaini per il trucco, il manico di uno specchio, diversi contenitori per il balsamo. Tra gli ambienti spicca per qualità della conservazione quello che presenta una grande vasca, alta oltre 2 metri, foderata in cocciopesto.
"I lavori degli ultimi anni confermano la ben nota alta densità di presenze antiche -spiega il Soprintendente Mariarosaria Barbera- attestata dalle fonti scritte e confermata dagli scavi eseguiti negli ultimi decenni. Dopo il restauro le testimonianze restituite dagli scavi, secondo il consolidato orientamento dello Stato, saranno restaurate e esposte al pubblico in una sede della Soprintendenza appartenente al territorio di provenienza".