In particolare sono stati recuperati un’anforetta, una brocca, una kylix a vernice nera d’importazione dall’Attica ed un vaso detto cothon d’importazione corinzia. I reperti giacevano a circa 4 metri di profondita’ nei pressi di alcuni elementi lignei emergenti dalla sabbia e a circa 300 metri dal litorale. E’ stato grazie alla segnalazione e all’intervento di un subacqueo gelese Franco Cassarino, che sono riaffiorati questi resti. “Beni – ha detto il Soprintendente del Mare, Sebastiano Tusa – che dimostrano come l’area di contrada Bulala sia ricca di rinvenimenti. Da questi tasselli di storia – ha proseguito – emerge una Gela ricca, dalla quale transitava mercanzia pregiata. Probabilmente “Bulala” era lo scalo dell’antica Gela”. Le parti lignee dell’imbarcazione giacciono ancora nei fondali del mare di Gela.