Un ritrovamento importante, avvenuto in un luogo nel quale gli antichi abitanti della città venivano per raccogliere sale purissimo. La tomba, a fossa con cassa di legno per la deposizione e coperta da due lastroni di pietra, è inviolata, con corredo funerario e una deposizione ben conservati.
In base da una prima ipotesi, si tratterebbe della sepoltura di essere una donna, alta un metro e 60 centimetri e dell’età di circa 40 anni. A pochissima distanza altre otto sepolture coeve, tutte raggruppate tra loro, principalmente attribuibili a bambini.
Il corredo comprendeva due lekythoi attiche (vasi per oli profumati), una a figure nere e l’altra a figure rosse, un alabastron fenicio-punico in pasta vitrea colorata, una pinakes (tavoletta in argilla che raffigura la testa di una divinità femminile o maschile arcaica), un anellino bronzeo (che con l’irruzione delle acque si è presumibilmente spostato dal dito della mano destra ai pressi del gomito), oltre al ritrovamento anche di frammenti della cassa e di alcuni chiodi.
L’impronta di uno scettro ligneo e lo stesso corredo, con oggetti anche di provenienza non italica, suggerisce che la donna dovesse essere una persona di rango elevato, forse lei stessa di origine straniera.